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Trento, 6 marzo 2012
Minimali interventi di pulizia del rio Lavisotto
onde impedire il peggioramento del degrado delle acque e degli argini

Interrogazione a risposta scritta presentata da Roberto Bombarda
consigliere provinciale dei Verdi e Democratici del Trentino

La fossa del Lavisotto, nel tratto che scorre tra via Unterveger (Trento Nord) e la ferrovia Trento-Malè giace in uno stato di degrado causato da inquinamento da solidi e, probabilmente, anche liquidi o detersivi, come documentato dalle fotografie allegate.

Il Comune di Trento, al quale si sono rivolti alcuni cittadini per segnalare tale situazione e richiedere un intervento per fare almeno una pulizia sommaria degli argini asportando  borse di naylon che galleggiano nel rio ed altri rifiuti abbandonati lungo gli argini, avrebbe risposto che la competenza sul corso d’acqua è del Servizio Bacini Montani della Provincia.

Qualche mese fa nel rio potrebbe essere finito pure parte del gasolio sparso nelle campagne circostanti in occasione di un furto maldestramente eseguito in un deposito di carburanti della zona. Nemmeno in occasione dell’intervento di bonifica conseguente a tale sversamento si è approfittato per eseguire una sommaria pulizia dei rifiuti depositati nel rio e sugli argini.

Lo stato di degrado del tratto di rio provoca, come si può facilmente immaginare, una proliferazione di ratti che trovano abbondanza di cibo fra i rifiuti e sono molto fastidiosi per chi – percorrendo la vicina pista ciclabile o magari per una passeggiata amena – vorrebbe frequentare il luogo, i cui pregi sono peraltro descritti anche in appositi pannelli sistemati alcuni anni fa.

Infine, circa a metà del tratto evidenziato sopra, si può scorgere un tubo di scarico che immette nel rio una schiuma, forse detersivi o altro.

Del disinquinamento del rio Lavisotto si è spesso parlato e discusso – ed interventi sono stati eseguiti su qualche tratta – in occasione degli studi ed interventi (per la gran parte non ancora completati) per il recupero  delle ex aree industriali di Trento nord. Ci si rende conto che l’intervento per la bonifica totale dell’intera area è complesso dal punto di vista tecnico e molto costoso.

Ci si chiede, però, perché continuino ad essere trascurati minimali interventi di controllo e pulizia che, se non risolutivi ai fini della bonifica integrale dell’area, almeno non consentono che il degrado continui a peggiorare. Ad esempio, non costerebbe molto censire tutti gli scarichi, verificare cosa sversino nel rio e – se non autorizzati – disporne la immediata chiusura. Si tratta di una ricognizione certamente non molto onerosa ed in ogni caso, in presenza di scarichi abusivi, i costi per la loro eliminazione potrebbero essere addebitati ai responsabili.

Tutto ciò premesso

si interroga il Presidente della Provincia per sapere se non ritenga opportuno:

attivare il Servizio provinciale competente affinché, una volta per tutte, vengano individuati tutti gli scarichi, abusivi e non, che confluiscono nel rio Lavisotto, provvedendo a eliminare quelli non autorizzati;

disporre affinché periodicamente si provveda all’asporto dei rifiuti gettati lungo gli argini e dentro il rio Lavisotto.

Cons. Roberto Bombarda

     

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